Questa è una delle testimonianze della dott.ssa Biologa Nutrizionista Francesca Marcon, membro del comitato scientifico di EINUMM che applica i principi della Medicina Nutrizionale e Metabolomica nella sua professione.
“Una mia paziente fu talmente contenta dei risultati ottenuti che mi chiese se potevo aiutare sua cognata, che da un pò di tempo aveva qualche problema di salute. Fu così che poi conobbi B., una bella donna di 43 anni, che come tante altre donne della sua età ogni giorno si destreggiava tra lavoro e famiglia. Una delle prime cose che B. mi disse fu che si sentiva pesante, la sera era sempre stanca e questo la faceva sentire avvilita. Soffriva anche di ipotiroidismo di Hashimoto, per il quale assumeva la levotiroxina, e soprattutto aveva un problema di cellulite: non cellulite come si intende normalmente, ma proprio “tessuto infiammato”, in quanto le gambe erano gonfie e dure e dolenti al tatto.
Oltre a tutto questo accusava spesso mal di schiena e mal di testa e gonfiore allo stomaco. Ironizzando mi disse che era da “rottamare”.
Le chiesi su quali obiettivi avesse più l’attenzione, e lei mi disse che in primis voleva sistemare l’energia e il gonfiore, sapendo che poi il resto sarebbe venuto di conseguenza.
Iniziai pertanto a farle domande più specifiche sull’alimentazione e scoprii che tutto sommato la dieta non era male: certamente, come spesso accade c’erano troppi carboidrati in relazione alle necessità del corpo, in particolare troppa frutta, ed erano da bilanciare un pò meglio i grassi. Sicuramente le avrei aumentato un pochino il consumo di proteine visto lo stato di stanchezza del corpo, perché dovevamo permettere la ricostruzione dei tessuti. Infine era da aumentare il consumo di acqua: 1,5 lt era già una buona quantità, ma non era ancora sufficiente per permettere al corpo di funzionare correttamente.
Fu così che le feci una dieta a basso apporto di carboidrati, sostituendo alcuni pasti con verdure e grassi vegetali e bilanciando poi la qualità e frequenza delle proteine. Puntai poi molto sull’integrazione, consigliandole un multivitaminico, degli antiossidanti, omega 3-6-9, estratti di ribes e ibisco,calcio, magnesio, vitamine C e D. Le spiegai la fase di riparazione che avrebbe passato nelle settimane a venire, dicendole che molto probabilmente si sarebbe sentita ancora stanca, ma la stanchezza sarebbe stata differente.
Come previsto, B. dopo il primo mese era abbastanza stanca, però, mi disse, si sentiva più presente a livello mentale, il gonfiore allo stomaco era migliorato molto e anche le gambe un pò alla volta stavano migliorando. Le aumentai pertanto la dose della vitamina C per aiutarla a superare meglio la fase e la invitai anche a continuare a bere molta acqua.
Dopo qualche mese B. stava meglio, e mi disse anche che aveva anche notato che non aveva più spesso la tachicardia come prima, e che effettivamente nel lavoro era anche più concentrata.
Successivamente a causa di stress lavorativi vari ci furono delle ricadute, ma insieme le abbiamo affrontate rivalutando integrazione e dieta in base alle esigenze e così oggi B. è contenta, in forze, non ha più dolore alle gambe e affronta la sua vita di mamma, moglie e lavoratrice con energia.”
Testimonianza della dott.ssa biologa nutrizionista Francesca Marcon, membro del comitato scientifico dell’Istituto Europeo di Medicina Molecolare.