Questa è una delle testimonianze della dott.ssa Biologa Nutrizionista Francesca Marcon, membro del comitato scientifico di EINUMM che applica i principi della Medicina Nutrizionale e Metabolomica nella sua professione.
“Una delle cose che mi piacciono molto del mio lavoro è che ho la possibilità di collaborare con diversi medici e quindi, oltre ad imparare continuamente nuovi dati sulla medicina, ho anche l’occasione di aiutare pazienti di tutte le età. E’ questo il caso di S. , una bimba di 3 anni, mandata da me dalla pediatra con cui collaboro.
S. è una bimba affetta da esiti di una grave sindrome ipossico ischemica prenatale che ha compromesso la corretta formazione del sistema nervoso, e ha sofferto anche di crisi convulsive. Ad oggi S. ha una tetraparesi distonica ipotonica e una grave disfagia, che ha reso necessaria la nutrizione tramite PEG.
La mamma di S. mi portò in visione tutta la documentazione ospedaliera, e aggiunse che una delle cose su cui al momento aveva più l’attenzione era il fatto che S. avesse tutti i giorni molto reflusso, muco e conseguente vomito. Ovviamente la bimba era seguita da un’équipe specializzata, ma questo problema continuava a persistere, ed ecco il motivo per cui la pediatra la inviò da me. Inoltre, S. cresceva poco e quindi avrebbe dovuto “mangiare” di più, ma a causa del problema sopra questo non era fattibile.
Ammetto che di primo acchito la situazione non si presentava per nulla facile, anche perchè la bimba aveva già la sua nutrizione e quindi non avevo un granchè di margine per poter intervenire. Ricordo che chiesi alla mamma cosa si aspettasse dal mio aiuto, e lei mi disse che qualsiasi cosa io avessi potuto fare per aiutare sua figlia sarebbe stata ben accetta. Invece che considerare che la situazione fosse troppo difficile, cominciai a pensare quale delle mie conoscenze potesse aiutarla.
Ho sempre avuto estrema fiducia nella medicina nutrizionale e nella sua applicazione, così cercai di individuare un punto su cui io potessi agire, e lo trovai: non potevo intervenire con il cibo, ma potevo intervenire con i micronutrienti e altri elementi.
Ciò che feci fu dunque concentrarmi sulla digestione della bimba: se lei continuava ad avere reflusso e vomitare, sicuramente il suo stomaco non riusciva a digerire correttamente il bolo che le veniva somministrato via PEG. Consigliai quindi alla madre di dare degli enzimi digestivi a S. prima del bolo e inoltre le consigliai di darle tramite bolo un multivitaminico 3 volte a settimana. Infine, le diedi anche dei probiotici per bambini.
I primi periodi furono un po’ più complicati perché S. aveva molta sciallorea e le comparse anche un’afta in bocca. La mamma inoltre dovette prendere dimestichezza con quanto le avevo consigliato per far sì che tutto si sciogliesse bene e non ci fossero intoppi con la PEG. La bimba poi ebbe periodi di stitichezza, per cui la pediatra le diede anche un pò di magnesio.
Nelle settimane a venire ci furono alti e bassi, ma gradualmente la situazione stava migliorando. S. stava cominciando a tollerare meglio il bolo: la madre mi disse di aver notato la differenza dall’introduzione degli enzimi.
A distanza di qualche mese S. migliorò tantissimo: ormai non vomitava più, ed era quindi stato possibile aumentare la dose del bolo con un miglioramento anche della sua crescita, riposava meglio ed era più attiva anche alla scuola materna riuscendo anche a stare seduta con gli altri bambini. C’è ancora molta strada da fare, ma sia io che la mamma e la pediatra siamo determinate a far sì che S. viva la miglior vita possibile.”
Dott.sa Francesca Marcon