Un nuovo studio del gruppo del Dott. Dimitris Tsoukalas, presidente di EINUMM, ha dimostrato che la psoriasi non è “solo” una malattia della pelle, ma ha significativi disturbi metabolici alla base.

Lo scopo dello studio era quello di individuare degli indicatori che permettessero di valutare fattori legati allo stile di vita, alle carenze dell’organismo e all’alimentazione nella psoriasi.

Psoriasi: che cos’è?

La psoriasi, una malattia cutanea cronica e infiammatoria, affligge circa l’1-3% della popolazione mondiale, e la sintomatologia in genere implica la formazione di placche (placche psoriasiche) sulla pelle. Oltre a compromettere la qualità della vita, questa condizione è spesso associata a complicazioni metaboliche e a comorbilità come la sindrome metabolica e la resistenza all’insulina.

Nonostante siano noti i legami tra il metabolismo dei lipidi e la psoriasi, i biomarcatori specifici e l’impatto dei fattori modificabili non era ben chiaro, ed è ciò su cui si è concentrato questo studio.

Psoriasi e disturbi metabolici

Recenti studi, hanno dimostrato che la psoriasi è strettamente legata a disturbi metabolici significativi, che svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo e nella progressione della malattia. Questi fattori, spesso trascurati, influenzano profondamente la gestione della malattia e aumentano il rischio di complicazioni come il diabete e altre malattie autoimmuni.

Le malattie autoimmuni e croniche infatti sono principalmente (80%) dovute a fattori legati allo stile di vita. Solitamente questi fattori non vengono adeguatamente trattati, portando ad un peggioramento della salute dei pazienti affetti da queste patologie, ad un aumento del rischio cardiovascolare e al rischio di sviluppare ulteriori malattie croniche come il diabete o altre malattie autoimmuni.

I moderni trattamenti farmaceutici consentono il controllo dei sintomi, tuttavia aggravano le carenze e i disturbi metabolici già esistenti. A meno che non vengano identificati i fattori che portano allo sviluppo di questo gruppo di malattie, i farmaci da soli non sono sufficienti per migliorare la salute dei pazienti con malattie autoimmuni e croniche.

Verso una Gestione Personalizzata della Psoriasi

Questo studio ha identificato biomarcatori chiave, come l’acido α-linolenico, l’acido linoleico e l’acido eicosapentaenoico, che potrebbero essere utilizzati per sviluppare approcci terapeutici più personalizzati. Questi biomarcatori non solo aiutano a monitorare la progressione della malattia, ma possono anche guidare interventi mirati sulla dieta e lo stile di vita, migliorando la qualità della vita dei pazienti e riducendo il rischio di complicanze metaboliche.

Oltre a questo, i risultati dello studio hanno sottolineato l’importanza di affrontare i fattori modificabili, come la dieta e l’attività fisica, per migliorare la gestione della psoriasi. Ad esempio, l’esercizio fisico regolare è risultato positivamente correlato con livelli più alti di acido eicosapentaenoico (C20:5n3), suggerendo che un maggiore impegno nell’attività fisica potrebbe contribuire a migliorare il metabolismo lipidico nei pazienti. Tuttavia, è stato osservato che i pazienti con psoriasi tendono a fare meno attività fisica, spesso a causa del disagio legato alla malattia, peggiorando così il circolo vizioso di infiammazione e disordini metabolici.

Conclusione

In sintesi, la psoriasi non è solo una malattia cutanea, ma una condizione complessa con profonde implicazioni metaboliche. La ricerca ha dimostrato che l‘insulino resistenza e le carenze di micronutrienti sono centrali nella sua patogenesi. Identificare e correggere questi fattori modificabili attraverso interventi mirati nello stile di vita e nella dieta è fondamentale per migliorare la gestione della malattia.

RIFERIMENTI:

Sarandi, E.; Krueger-Krasagakis, S.; Tsoukalas, D.; Evangelou, G.; Sifaki, M.; Kyriakakis, M.; Paramera, E.; Papakonstantinou, E.; Rudofsky, G.; Tsatsakis, A. Novel Fatty Acid Biomarkers in Psoriasis and the Role of Modifiable Factors: Results from the METHAP Clinical Study. Biomolecules 202414, 1114. https://doi.org/10.3390/biom14091114