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Una nuova versione di tomografia computerizzata offre la possibilità di individuare precocemente un danno cardiaco che potrebbe costarci la vita.
Questo test rileva la deposizione di calcio nel cuore e nei vasi sanguigni (scansione del calcio coronarico).
Con questo test, che alcuni anni fa ha conquistato la copertina del TIME, possiamo individuare le lesioni prima della comparsa dei sintomi.
Le malattie cardiovascolari (delle arterie coronarie) sono la principale causa di morte nella moderna cultura occidentale, per esempio in Grecia sono causa del 50% dei decessi.
Il principale fattore dietro le malattie cardiache sono l’indurimento e la perdita del normale funzionamento delle arterie coronarie (aterosclerosi).
L’aterosclerosi si manifesta con la deposizione di calcio assieme a colesterolo ossidato lungo le pareti dei vasi sanguigni.
L’intero processo comincia ed è alimentato sotto condizioni infiammatorie.
La diminuita elasticità ha l’effetto di ridurre l’estensione dei vasi e la distribuzione del sangue al cuore e agli altri organi, come il cervello o i reni.
Un minore flusso sanguigno porta a problemi del funzionamento di specifici organi e tessuti; è lo stesso meccanismo che sta dietro la sfida dell’invecchiamento, che in ultima analisi colpisce ogni cellula del nostro corpo.
Ma mentre nella maggior parte dei casi il funzionamento degli altri organi peggiora, per quanto riguarda la malattia delle arterie coronarie molto spesso il primo sintomo è la morte improvvisa.
Questa è quindi una patologia che potrebbe non darci una seconda possibilità.

È facile cambiare stile di vita?

Sappiamo che i cambiamenti di stile di vita riducono la possibilità di un attacco cardiaco dell’81 %, ma questi non sono sempre possibili.
L’esperienza clinica ci mostra che anche le persone che hanno già sofferto di un attacco cardiaco spesso non riescono a cambiare il loro stile di vita.
Certamente questo è un complesso problema in cui severi disordini metabolici:
  • Diminuiscono i livelli di energia della persona
  • Ne influenzano negativamente la disponibilità e
  • Rendono pressoché impossibile cambiare

Se non sono preceduti da un miglioramento del sottostante problema metabolico.

L’uso di medicinali come strumento di precauzione sembra essere fortemente contestato dal pubblico, dai medici stessi ma anche dalla comunità scientifica (vedi le fonti, la recente relazione Cohrane Collaboration, forse l’organo scientifico più importante riguardo le linee guida mediche globali).

Una nuova speranza con un meccanismo naturale

Per sfuggire al vicolo cieco sopracitato una nuova speranza è data da un nuovo trattamento in modo completamente naturale.
Recenti studi hanno dimostrato che le malattie cardiache sono direttamente correlate all’azione della vitamina K: tutti conosciamo il suo coinvolgimento nel processo della coagulazione del sangue,ma finora non le abbiamo dato altre proprietà.
Dopo molti anni di studi clinici, una società norvegese sembra poter essere la prima a ricevere l’approvazione per usare una particolare forma di vitamina K, che previene e revoca l’aterosclerosi e la deposizione del calcio nelle pareti arteriose.
Questo è uno sguardo completamente diverso alle malattie cardiache, non più confinato a rallentare la malattia,ma a riparare il danno.
La vitamina K2, assieme alla vitamina D e al magnesio, regola la deposizione del calcio negli organi e nei tessuti: se la vitamina K è insufficiente, il corpo non è in grado di scegliere dove e quanto calcio debba essere depositato.
I vasi sono i primi organi colpiti e questo, inevitabilmente, causa l’aterosclerosi.
Tramite studi clinici che hanno esaminato migliaia di casi per oltre 10 anni si è potuto osservare che le persone con un’aumentata assunzione di vitamina K2 avevano il 50% in meno di calcificazione delle arterie e il 50% in meno di eventi cardiaci rispetto a coloro che ne avevano ridotto l’apporto.
Al contrario, bassi livelli di magnesio nel sangue, come un maggiore apporto di calcio, erano associati con maggiori morti cardiache.

K2, osteoporosi e cancro

La vitamina K2 è già usata con buoni risultati in diversi paesi, incluso il Giappone, per il trattamento dell’osteoporosi.
In diversi studi una maggiore assunzione di K2 è stata anche associata ad una minore incidenza di cancro alla prostata.
Gli studi sull’importanza della K2 sulla nostra salute sembrano predire che la K2 sarà una nuova “vitamina D”.
La vitamina K2 è un fattore importante nella stessa azione della vitamina D.
È quindi vitale assicurarsi che il nostro corpo abbia sufficienti:
  • K2
  • D3
  • Magnesio
La misurazione dei livelli di vitamina D non è più possibile in nessun laboratorio di microbiologia.
I metodi più affidabili di misurazione dei livelli di magnesio si attuano tramite la sua quantificazione se si trova all’interno dei globuli rossi, o, per valutare l’adeguatezza o inadeguatezza, attraverso la misurazione di acidi organici.
Queste misurazioni richiedono spettrometri di massa ad alta risoluzione e possono essere eseguiti in pochi laboratori in Europa e negli USA.
Per valutare una possibile carenza di K2 sono necessari test che al momento non sono ampiamente disponibili.
Tuttavia sono previsti sviluppi in questo campo.
Un nuovo speciale esame ci può mostrare il rischio di malattia cardiaca attraverso la valutazione dell’azione della K2 in una proteina (Matrix Gla Protein, MGP).
Questo è un importante passo avanti nella nostra battaglia contro le malattie cardiovascolari che prende in considerazione una sostanza sicura completamente naturale (l’attenzione sul dosaggio è necessaria solo per le persone che sono sotto terapia anticoagulante).
In questo modo possiamo migliorare la nostra salute e ridurre il rischio di malattia.
Saluti!

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Fonti:

www.protothema.gr/health-and-life/article/?aid=104107

archinte.ama-assn.org/cgi/content/abstract/169/15/1355

www2.cochrane.org/reviews/en/ab004816.html

www.responsesource.com/releases/rel_display.php?relid=61593

www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18722618

www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19179058

jn.nutrition.org/content/134/11/3100.full

www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18400723

www.ajcn.org/content/93/2/253.abstract

www.bmj.com/content/341/bmj.c3691.abstract

www.mayoclinic.com/health/heart-scan/MY00327

aje.oxfordjournals.org/content/169/12/1437.abstract

http://www.springerlink.com/content/1g23144331716857/