La curcuma chiamata anche Zafferano delle Indie o Turmeric, appartiene alla famiglia delle Zingiberacee, piante erbacee ben conosciute sin dall’antichità perché in grado di fornire numerose sostanze utili nella preparazione di cibo, medicinali, coloranti e profumi. Le zingiberacee sono molto diffuse nei paesi tropicali, in particolare nel sud-est asiatico e specialmente in India, che costituisce una delle regioni più ricche e diversificate per questa famiglia con 20 generi e oltre 200 specie. Per quanto riguarda in particolare l’azione medicinale, tra i generi più importanti c’è anche la Curcuma longa.

La curcumina, il principale componente biologicamente attivo del rizoma della curcuma in ambito medico, rappresenta, biodisponibilità permettendo, un prodotto naturale dalle buone potenzialità, capace di agire su vari distretti del nostro organismo, soprattutto grazie al suo potere antinfiammatorio, antiossidante, antimicrobico e antitumorale.

Definita dalla medicina ayurvedica (antica medicina indiana che si basa sulla conoscenza del corpo e dei suoi legami con la mente e lo spirito; per la quale la salute è concepita come una condizione di equilibrio psicologici, ambientali e fisici) come la regina delle spezie, la curcuma contribuisce a ripulire il fegato e a purificare il sangue, inoltre promuove una buona digestione. Mostra un’azione antiossidante e, al contrario di altri antiossidanti, i curcuminoidi della curcumina sembrano essere in grado non soltanto di neutralizzare i radicali liberi, ma anche di prevenirne la formazione. Inoltre, ha proprietà antinfiammatoria, ma è priva degli spiacevoli effetti collaterali dei farmaci antinfiammatori.

La Curcumina interagisce con il tessuto adiposo bianco per sopprimere l’infiammazione cronica, inibendo l’infiltrazione dei macrofagi e l’attivazione del Fattore Nucleare kB (NF-kB). Nel tessuto adiposo bianco riduce l’espressione delle potenti adipochine proinfiammatorie: il Fattore di Necrosi Tumorale alpha (TNF-alfa), la proteina Chemioattrattante i Monociti-1 (MCP-1) e l’inibitore dell’Attivatore del Plasminogeno tipo-1 (PAI-1).

La Curcumina abbassa i livelli di Tumor Necrosis Factor alpha (TNF-alfa, adipochina proinfiammatoria), della Proteina C Reattiva -PCR- ( proteina infiammatoria)  e i livelli di espressione della proteina Ciclo-Ossigenasi-2 -COX-2 (enzima coinvolto nella risposta infiammatoria).

E’ in grado di indurre l’espressione dell’Adiponectina che è il principale agente antinfiammatorio secreto dagli adipociti. La curcumina interagisce con il tessuto adiposo bianco e inibisce la proliferazione dei preadipociti, si rivela, pertanto, fondamentale per la soppressione della differenziazione dell’adipocita e del suo sviluppo verso lo stadio maturo. 

La Curcumina diminuisce l’iperinsulinemia, l’intolleranza al glucosio e l’HOMA-IR index (indice utilizzato per valutare l’insulino resistenza) diminuendo la fosforilazione del IRS-1 serina che è il substrato recettore dell’insulina. 

La sua potente azione antiossidante diretta è dovuta alla forte azione sull’attività della Glutatione Perossidasi (GPx) nel muscolo. La Curcumina protegge inoltre dal danno neuronale associato alla neuroinfiammazione causata dall’obesità.

La curcuma non esplica un’azione dimagrante, ma il suo utilizzo intelligente potrebbe creare le condizioni per una possibile perdita di peso. L’obesità è associata all’infiammazione, per cui, nella misura in cui la curcuma contribuisce a spegnere l’infiammazione, crea le condizioni anche per lavorare sulla perdita di peso. 

CURCUMINA, QUERCETINA E PIPERINA: UNA TRIADE SINERGICA

La Curcumina esplica, come su citato, un vigoroso ruolo di tipo antinfiammatorio, antiossidante, antimicrobico e antitumorale; per poter eseguire in modo ottimale questo compito, necessita del supporto e della collaborazione di altri principi attivi: la quercetina e la piperina.

La quercetina è un polifenolo presente in abbondanza in alcuni alimenti: cipolla, rape, broccoli, lattuga, tè verde, arancia e mela. L’assunzione di cibi ricchi di quercetina ha un’azione positiva nel modulare i fenomeni infiammatori, soprattutto quelli allergici. L’infiammazione è la nostra reazione più naturale agli stimoli esterni e l’istamina, prodotta dai basofili e dalle mastcellule dei tessuti, è uno dei primi mediatori che servono a sviluppare l’infiammazione. L’infiammazione è molto utile quando è regolata e moderata, diventa patologica quando è in eccesso. 

Il pepe nero lavora in sinergia con la Curcumina potenziandone l’assorbimento; pertanto, insieme alla Piperina e alla Quercetina i benefici della Curcumina si manifestano a livello sistemico nell’organismo e non solo a livello intestinale.

BIBLIOGRAFIA 

Vanda Magazine, Issue 5; a cura di R. Russo, CEO Vanda

“Conoscere i Polifenoli”, Tratto da Vanda Magazine n° 2-5