Nei tempi antichi, la cannella era una spezia rara e costosa. Venne custodita gelosamente, come fosse un prezioso tesoro, da re Salomone, che l’aveva ricevuta in dono dalla regina di Saba. Si dice che fu una delle spezie con cui Mosè unse l’Arca dell’Alleanza. 

Originaria dello Sri Lanka, con il suo profumo intenso e il suo potere terapeutico ha conquistato nobili e aristocratici di tutto il mondo, tanto da guadagnarsi il titolo di “spezia dei re”.

Sebbene nell’Europa medievale fosse ancora una spezia piuttosto costosa, divenne un ingrediente basilare dei piatti a base di carne e frutta, tipici di quel tempo. 

La cannella appartiene al genere cinnamomum della famiglia lauraceae. Cannella è il nome comune della corteccia di cinnamomum; ci sono molte specie che si differenziano per odore, sapore e colore a seconda della zona o della terra di origine, ma le più importanti sono due: la cinnamomum zeylanicum, piccolo albero di Ceylon, coltivato anche a Giava e nelle Indie Occidentali e la cannella cinese cinnamomum cassia.

La preziosa spezia è costituita da strati sottilissimi di corteccia essiccati, di colore marrone chiaro, avvolti su stessi a formare dei bastoncini cilindrici detti stecche

La cannella contiene oli essenziali come il cineolo, l’eugenolo e il fenolo; quest’ultimo è un potente disinfettante naturale con un alto potere sterilizzante e antibatterico. Dotata di un’azione antiossidante, più potente di quella della vitamina C, la cannella ha una funzione tonificante, antispasmodica, digestiva, antiputrefattiva intestinale e vermifuga. E’ nota per le sue proprietà antinfluenzali e come cardiocinetico (accelera i battiti) e vasocostrittore, come tonico della funzione respiratoria e per la sua documentata azione estrogenica ed uterotonica.

PROPRIETÀ BENEFICHE e TERAPEUTICHE della CANNELLA

Proprio per la presenza dei sopracitati componenti attivi, alla cannella sono state attribuite diverse proprietà benefiche. Sembra infatti in grado di:

  • migliorare la digestione, riducendo in particolare gonfiore e disturbi digestivi;
  • sostenere il funzionamento dell’intestino, essendo una buona fonte di fibre può fornire sollievo dalla costipazione. Contiene inoltre anche calcio, ferro e manganese;
  • controllare i livelli di zuccheri nel sangue, riducendo così gli attacchi di fame (grazie al controllo della glicemia e al rallentamento della velocità di svuotamento gastrico) e la voglia di dolci. In questo modo aiuta a mantenere il peso corporeo nella norma. Studi in letteratura scientifica hanno ipotizzato una possibile utilità della polvere di cannella nella gestione del diabete, poiché migliora la capacità delle persone malate di rispondere all’insulina (Khan et altri, 2003);
  • combattere e prevenire le infezioni, soprattutto fungine e batteriche, per la sua attività antimicrobica;
  • contrastare i malanni di stagione da raffreddamento, è molto utilizzata, insieme al miele, per preparare infusi o, sotto forma di olio essenziale, per fare dei suffumigi (inalazioni di vapori a scopo terapeutico-ne bastano due gocce sciolte in acqua bollente);
  • ridurre l’alito cattivo (condizioni di alitosi).

AZIONE ANTINFIAMMATORIA E ANTIOSSIDANTE della CANNELLA

Grazie all’aldeide cinnamica in essa contenuta, la cannella svolge azione anticoagulante ed antitrombotica, inibendo il rilascio di acido arachidonico, una molecola chiave della risposta infiammatoria e, per questo motivo, la cannella è anche un antinfiammatorio naturale.

Protegge il cervello e ci difende dalle malattie neurodegenerative per le sue proprietà antiossidanti, ha, infatti, un’azione protettiva dai danni causati dall’invecchiamento cellulare. E’ altresì amica della pelle, se applicata localmente protegge la pelle da irritazioni e arrossamenti in virtù delle sue proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie.

Come ogni tipo di spezia, anche la cannella è sconsigliata in alcune condizioni.

In presenza di ulcere o di infiammazioni del tratto gastrointestinale (esofagiti o gastriti), ad esempio, è bene non assumerne perché potrebbe aumentare l’acidità gastrica.

La cannella contiene cumarina, una sostanza moderatamente tossica per fegato e reni. È, quindi, importante evitare un utilizzo troppo elevato di cannella in caso di ridotta funzionalità epatica e renale.

A dosaggi elevati, infine, la cannella può stimolare le contrazioni uterine e come tale risulta controindicata in gravidanza.

PREZIOSO SUPPORTO IN CASO DI DIABETE

Come per quasi tutti i composti naturali con proprietà terapeutiche, anche i potenziali effetti curativi sul diabete, sono controversi nella letteratura scientifica e, allo stato attuale, necessitano ancora di ulteriori ed approfonditi studi. Tuttavia, sono numerosi i lavori scientifici a favore dell’utilizzo della cannella in pazienti affetti da diabete di tipo 2

Fra questi c’è uno studio pubblicato nel 2013 che ha preso in considerazione gli effetti della cannella a diversi dosaggi sui livelli ematici di glucosio e di lipidi in pazienti affetti da questo tipo di diabete e ne ha dimostrato l’efficacia, pur non definendone i dosaggi e la durata della terapia. 

Ancor prima, nel 2003, uno studio pakistano aveva dimostrato la capacità della cannella, somministrata in dosaggi da 1 a 6 grammi al giorno in pazienti affetti da diabete di tipo 2, di abbassare significativamente i livelli ematici di glucosio, emoglobina glicosilata, trigliceridi e colesterolo, rispetto a pazienti a cui era stato somministrato un placebo (sostanza farmacologicamente inerte).

Mentre studi recenti sembrano ridimensionare il ruolo della cannella nella terapia del diabete. In conclusione non si nega il potenziale effetto ipoglicemizzante ed ipolipemizzante della cannella, ma sono necessari ulteriori studi di approfondimento.
Si è visto che la cannella è in grado di abbassare i livelli di glucosio nel sangue e tale azione si esplica attraverso vari meccanismi. Innanzitutto va ad agire sui recettori dell’insulina presenti sulle cellule favorendo l’azione dell’insulina che riporta il glucosio nelle cellule sottraendolo al sangue circolante. 

Allo stesso tempo, la cannella, stimola la sintesi di molecole trasportatrici di glucosio e modula il metabolismo del glucosio epatico attraverso la sintesi di alcuni enzimi.

Inoltre, contrasta il diabete perché contribuisce a ridurre i livelli ematici di colesterolo e trigliceridi spesso associati con tale patologia.

BIBLIOGRAFIA 

“Terapia Nutrizionale: l’applicazione pratica.  D. Arcari Morini, A. D’Eugenio, F. Aufiero; Red 2005

https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/c/cannella#indicazioni-controindicazioni-e-avvertenze

Allen, Robert W et al. “Cinnamon use in type 2 diabetes: an updated systematic review and meta-analysis” Annals of family medicine vol. 11,5 (2013): 452-9. 

Khan A, Safdar M, Ali Khan MM, Khattak KN, Anderson RA. “Cinnamon improves glucose and lipids of people with type 2 diabetes.” Diabetes Care. 2003 Dec;26(12):3215-8. 

Hasanzade, Farzaneh et al. “The Effect of Cinnamon on Glucose of Type II Diabetes Patients” Journal of traditional and complementary medicine vol. 3,3 (2013): 171-4.

 Medagama, Arjuna B. “The glycaemic outcomes of Cinnamon, a review of the experimental evidence and clinical trials” Nutrition journal vol. 14 108. 16 Oct. 2015, doi:10.1186/s12937-015-0098-9 

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