Sappiamo tutti che la vitamina D è essenziale per la salute delle ossa.
Quello che non sappiamo finora è come influenzi gli altri aspetti della nostra salute e in che modo.
Negli ultimi anni la stampa medica globale e le agenzie internazionali sono ricche di articoli che mostrano le proprietà benefiche della vitamina D nelle malattie autoimmunitarie, nell’autismo, nel morbo di Alzheimer, nella sclerosi multipla, nell’ipertensione, nel cancro, nel diabete, in gravidanza, nello sviluppo infantile e altro ancora.
Se trovate notizie e novità che riguardano la vitamina D vedrete che questa è uno delle più “calde” questioni degli ultimi tempi.
L’abbondanza di comunicazioni scientifiche pubblicate quotidianamente è impressionante.
Attualmente la misurazione dei livelli di vitamina D è l’esame richiesto più frequentemente dai medici americani.
Secondo il professore Robert Heaney dell’università di Creighton (Nebraska, USA), membro della commissione per determinare la dose giornaliera di vitamine e pioniere nella ricerca sulla vitamina D, “la medicina entra nella stagione post-vitamina D”.
Come può un singolo componente influenzare così tanto la nostra salute?
La vitamina D è in verità un ormone e ha un effetto diretto sui nostri geni.
Un importante studio condotto dalla collaborazione tra 2 delle università più importanti del mondo, Harvard e UCLA, ha concluso che la presenza di vitamina D è essenziale per le cellule per permetterci di avere accesso alla “biblioteca” del DNA.
In questo studio è stato dimostrato per la prima volta nel 2006 che se i globuli bianchi degli esseri umani hanno registrato le informazioni nel loro DNA per il trattamento del bacillo della tubercolosi non è possibile utilizzarle senza la presenza di vitamina D.
Nel nostro DNA abbiamo tutte le informazioni necessarie alle nostre cellule per sopravvivere, a seconda di cosa affrontiamo ogni volta.
Queste hanno accumulato conoscenze in milioni di anni di evoluzione della vita.
La vitamina D sembra essere la chiave per l’attivazione dei nostri geni.
Mi manca vitamina D?
Non possiamo saperlo se non misuriamo i livelli di vitamina D: (OH) 25 D nel sangue.
Secondo il Consiglio per la vitamina D (Vitamin D Council) i livelli di (OH)25 D nel sangue non devono scendere sotto i 50 ng/ml durante l’anno.
La miglior fonte per aumentare la vitamina D è il sole.
Da 10 a 20 minuti al giorno di esposizione solare senza protezione sono sufficienti perché il nostro corpo possa produrre da 10.000 a 20.000 UI.
Quando la nostra pelle assume una colorazione più rosata, abbiamo tutti i benefici del sole senza danno da sovraesposizione alle radiazioni.
Bisogna sempre stare attenti a non scottarsi e andare incontro al nostro corpo per permettergli di produrre la quantità necessaria di vitamina D.
Protezione solare e vitamina D
I nostri antenati hanno vissuto nudi sotto il sole per diversi milioni di anni.
Cinquantamila anni fa alcuni di loro migrarono verso nord o sud in aree con minore luce solare.
Successivamente abbiamo cominciato ad indossare vestiti, lavorare in luoghi chiusi e vivere in città in cui gli edifici nascondono il sole.
Più tardi abbiamo cominciato a muoverci con le automobili invece che camminare o cavalcare e così l’uso del vetro ha diminuito ulteriormente le radiazioni UVB che causano la produzione di vitamina D da parte della pelle.
Appena alcuni anni fa abbiamo cominciato ad evitare consciamente il sole e ad usare la crema solare.
In tutto questo tempo la specie umana ha ridotto gli equilibrati livelli tissutali del più potente ormone che è prodotto nel nostro corpo.
La più grande riduzione dell’esposizione solare è avvenuta dopo la rivoluzione industriale, giusto quando le “malattie della civiltà” come quelle cardiovascolari, diabete e cancro hanno cominciato a sorgere.
È abbastanza spaventoso se ci pensiamo.
I ricercatori della University of Carolina hanno valutato i dati e le indagini su 40 anni riguardo alla questione se l’uso della crema solare riducesse il rischio di sviluppare un melanoma.
Essi hanno concluso che la protezione solare può aumentare il rischio di sviluppare un melanoma perché ostacola le radiazioni UVB, che sono responsabili della produzione di vitamina D nella nostra pelle.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono le scottature che causano il cancro alla pelle e non la semplice esposizione al sole.
E il cancro alla pelle che può verificarsi da ricorrenti scottature non è il melanoma come è erroneamente creduto, ma il carcinoma a cellule squamose, che con una diagnosi precoce è quasi sempre curabile.
Quanta vitamina D dovrei assumere?
Le dosi giornaliere raccomandate dal Consiglio per la vitamina D per gli adulti sani varia dai 4000 ai 5000 IU durante l’anno.
La Società Pediatrica Canadese nel 2007 ha stabilito la dose giornaliera raccomandata per le donne in stato di gravidanza considerando dosi sicure di 4000-10.000 IU al giorno per proteggere il feto da futuri problemi di salute.
Secondo i ricercatori più importanti sembra che la medicina stia entrando in una nuova era.
Più comprendiamo i meccanismi e la fisiologia del corpo umano, più diventa possibile una vita con una salute maggiore.
Alla vostra salute!
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Fonti:
Harvard Gazette
Vitamin D Council
Times Online
Canadian Pediatric Society
To Your Health
Annals of Epidimiology