Questa è una delle testimonianze della dott.ssa Biologa Nutrizionista Francesca Marcon, membro del comitato scientifico di EINUMM che applica i principi della Medicina Nutrizionale e Metabolomica nella sua professione.
“Quando L. venne da me mi disse che il suo obiettivo era ritrovare se stessa: dopo 3 gravidanze infatti non riconosceva più il suo corpo e non si sentiva più lei. Mi capita di frequente di vedere mamme che si dedicano completamente ai figli e ad un certo punto si accorgono che stanno però trascurando se stesse e quindi cercano di porvi rimedio partendo proprio dalla base, ovvero la nutrizione. E , da brave mamme, comunque pensano sempre alla famiglia chiedendo informazioni su cosa fare da mangiare per l’intera famiglia, visto che solitamente sono loro a cucinare.
Anche L. mi disse che voleva sistemare la sua alimentazione, soprattutto perchè la sera crollava dalla stanchezza e quindi non riusciva a fare le piccole faccende domestiche. Il suo sonno poi era continuamente interrotto dai figli, per cui non riusciva neppure a riposarsi la notte, e questo non faceva che peggiorare la sua stanchezza. Infine, nonostante facesse yoga ogni giorno, aveva dei dolori alle spalle e alla schiena perchè teneva spesso in braccio i bimbi.
L’obiettivo primario era dunque ritrovare l’energia e la forma fisica, il tutto però considerando la sua vita e i suoi impegni familiari. Mi preme sottolineare questi ultimi punti perchè credo che noi nutrizionisti o dietologi dovremmo sempre tenere in considerazione questi aspetti: mi è capitato spesso di sentire pazienti che si erano recate da altri professionisti per perdere peso, ma il piano era talmente complicato che dopo qualche mese avevano mollato perchè non riuscivano a gestire il tutto. In effetti ci sono dei fattori che bisogna sempre tenere a mente, in primis il tempo a disposizione per cucinare e mangiare, e soprattutto bisogna ascoltare il paziente e capire quale sia la sua realtà e di conseguenza le sue difficoltà.
Ascoltai infatti L. con attenzione e compresi meglio quindi la sua vita e cosa quindi potevo fare io per lei.
Come sempre chiesi anche a lei quale fosse la sua alimentazione, e scoprii che mangiava spesso carboidrati e meno proteine di quanto richiesto dal suo corpo, per cui questo era sicuramente un aspetto da cambiare. Mi disse anche che a pranzo faceva sempre la pasta per comodità e velocità, e qui la feci ragionare facendole vedere come invece cucinare un secondo piatto fosse molto più veloce rispetto al fatto di cucinare una pasta.
Dal punto di vista dell’idratazione L. era molto brava, perchè beveva 2 litri di acqua al giorno, e le diedi merito per questo.
Il piano alimentare che redassi quindi prevedeva più pasti con secondi piatti (pesce in particolare) e anche pasti di sole verdure e grassi vegetali, in quanto L. era sotto stress e quindi dovevo darle proteine e altri cibi più semplici da digerire. Le consigliai anche un multivitaminico, vitamina C e D per la stanchezza e magnesio per favorire il rilassamento muscolare e anche mentale. La avvisai che avrebbe passato una fase di stanchezza, in cui il corpo avrebbe fatto le riparazioni dei danni che aveva accumulato nel corso degli anni, per cui non si doveva preoccupare se dopo una fase iniziale di miglioramento ci sarebbe stata una fase di apparente peggioramento.
Come predetto, L. passò la fase di riparazione, ma nel suo caso, più che tanta stanchezza, ebbe moltissima fame e sete. Mi scrisse infatti preoccupata dicendomi che non riusciva a saziarsi, e quindi aveva il timore di mangiare troppo e quindi di non riuscire a perdere peso, ma non sapeva come fare. La rassicurai dicendole che era normale che avesse più fame e che avrebbe dovuto assecondare le richieste del suo corpo, e inoltre le consigliai di aumentare un pò la carne e i grassi vegetali e tolsi un pasto di sole verdure che non la soddisfaceva.
Dopo qualche settimana rividi L.: la prima cosa che mi disse fu che aveva un sacco di energia, si sentiva rinata! Non aveva più bisogno di fare il riposino dopo pranzo, riusciva a gestire bene l’alimentazione anche per il resto della famiglia e anche i bambini apprezzavano i nuovi cibi che aveva introdotto nella dieta. Con suo stupore aveva perso 4 kg, e si vedeva molto meglio
L. era veramente soddisfatta dei risultati ottenuti e mi disse che si era resa conto che inizialmente pensava che gestire il tutto le sembrava impossibile, ma invece aveva visto che in realtà era molto più semplice di quanto pensasse e soprattutto sentiva di aver ripreso in mano le redini della sua vita ed era sicura che stava facendo il meglio anche per la sua famiglia.”
Dott.sa Francesca Marcon