Questa è una delle testimonianze della dott.ssa Biologa Nutrizionista Francesca Marcon, membro del comitato scientifico di EINUMM che applica i principi della Medicina Nutrizionale e Metabolomica nella sua professione.
“Nel mio lavoro non ho solo occasione di vedere persone con problemi di salute o peso, ma anche persone che vogliono sapere come migliorare o mantenere il loro stato di salute e future mamme che vogliono prendersi cura del nascituro fin dai primi mesi. E’ quest’ultimo il caso di N., che venne da me su consiglio della sua insegnante di pilates perchè voleva un’alimentazione su misura per affrontare il resto della sua gravidanza.
N. aveva già avuto una gravidanza 5 anni prima, da cui aveva fatto molta fatica a riprendersi in termini di energia, e tuttora, al 5° mese della seconda gravidanza, era stanca. Negli anni aveva provato a fare qualche dieta, mi disse, ma non aveva ottenuto grandi risultati.
Ovviamente, vista la stanchezza e lo stato di gravidanza, le mie prime cose che verificai furono l’emoglobina e i parametri inerenti al ferro ed erano corretti (Hb 135 g/l e ferro 126 ug/dl, ferritina 19 ng/ml). Anche il valore del TSH era nel range giusto (1,60 mUI/l).
La preoccupazione di N. era quindi di non riuscire ad affrontare correttamente i mesi a venire e successivamente l’allattamento. Eravamo alle porte dell’estate e il pensiero del caldo la spaventava vista la sua stanchezza consistente e la pressione bassa.
Mi disse anche che almeno una volta a settimana soffriva di mal di testa, l’umore era abbastanza ballerino ma ciò che la preoccupava veramente era la poca energia a disposizione.
Quando stilai il diario alimentare mi resi conto che N. mangiava poco e soprattutto poche proteine, per cui questo era chiaramente un punto da correggere. Mangiando poche proteine e anche pochi grassi la sua alimentazione verteva di più sui carboidrati, ovvero pasta e pane, e questo sicuramente non le forniva le energie necessarie. Le spiegai che doveva aumentare l’apporto delle proteine, soprattutto perchè, oltre ad una funzione energetica, queste le fornivano gli aminoacidi per il corretto sviluppo della bimba; in aggiunta le dissi anche che era consigliabile aumentare i grassi vegetali, sempre per una questione energetica e anche di controllo glicemico, perché troppi carboidrati potevano esporla al diabete gestazionale.
Dopo averle fatto questa spiegazione le scrissi il piano alimentare, chiedendole anche se alcuni cibi le dessero fastidio. Aumentai la carne, il pesce e le uova, quasi raddoppiandone la frequenza (mangiava proteine solo in 5 pasti a settimana) e conseguentemente ridussi la pasta e il pane. Altra cosa su cui insistetti fu l’aumento dell’acqua: N. beveva 4-5 bicchieri di acqua al giorno, decisamente troppo poco per il suo stato!
Infine, con suo grande sollievo (sperava le dessi anche delle vitamine per “tirarsi su”) , le consigliai un multivitaminico, vitamina C, lisina e prolina per la stanchezza e anche per aiutare la formazione dei nuovi tessuti della bimba e infine calcio, magnesio, vitamina D per favorire il corretto svolgimento delle reazioni metaboliche, inclusa l’espressione genica.
Per quanto riguarda le fasi di riparazione del corpo, vista la situazione, le dissi che nelle settimane a venire avrebbe potuto sentirsi ancora più stanca, dopo un momento di miglioramento iniziale. Non doveva allarmarsi perché questa fase era prevista nel processo di riparazione del corpo. Le dissi di prestare una maggiore attenzione al tipo di stanchezza che avrebbe percepito: mi guardò incuriosita e acconsentì.
Nel caso della gravidanza, essendo il corpo ‘già impegnato’ in un processo di costruzione di un nuovo organismo, solitamente la fase di riparazione è meno intensa, perchè c’è proprio una richiesta maggiore di nutrienti per favorire lo sviluppo della nuova creatura, e quindi il corpo trae molto giovamento dall’aggiunta di vitamine.
Dopo 1 mese infatti rividi N., che mi disse di avere una sensazione positiva, aveva integrato da subito e aveva sentito un miglioramento. Mi disse che qualche giorno aveva avuto un pò più di stanchezza, ma che effettivamente era stata una stanchezza diversa, non come se il corpo fosse esaurito, ma proprio come se stesse lavorando intensamente. Era contenta di questo fatto, perchè stava iniziando a percepire meglio anche il suo corpo.
Nei mesi seguenti N. dovette anche integrare un farmaco per la funzionalità tiroidea su consiglio del suo medico, ma a parte questo le energie non mancavano, l’umore era migliorato e il mal di testa passato. Su richiesta del medico integrammo anche del ferro, vista l’emoglobina che stava calando (113 g/l), e aumentai anche la dose della vitamina C, magnesio e vitamina D. L’ultimo mese di gravidanza fu tranquillo, se non per l’ingombro del pancione che le causava un pò di difficoltà a respirare e pressione bassa.
Dopo 1 mese nacque la sua bellissima bimba. N. mi disse che affrontò molto bene il parto e il post parto, nulla a che vedere con la precedente gravidanza. Le energie stavolta c’erano, eccome! Ora non aveva più timore e si sentiva pronta e carica per affrontare la nuova vita in famiglia.”
Dott.sa Francesca Marcon