Questa è una delle testimonianze della dott.ssa Biologa Nutrizionista Francesca Marcon, membro del comitato scientifico di EINUMM che applica i principi della Medicina Nutrizionale e Metabolomica nella sua professione.
“G.E., 40 anni, si rivolse a me per la sua psoriasi.
La psoriasi era causata da stress emotivi e il suo medico le aveva consigliato di seguire anche un percorso nutrizionale specifico per aiutare a gestire l’intensità dei sintomi, mentre dall’esterno continuava ad utilizzare i prodotti appositi.
G. mi aveva detto che la psoriasi era comparsa la prima volta all’età di 8 anni, ed ora ciclicamente ricompariva nei gomiti e sui polpacci, sia quando subiva stress emotivi, sia quando era in prossimità del ciclo mestruale: ormai era una compagna di vita.
G. mi aveva confermato che lo stress era una costante nella sua vita e voleva capire se con l’alimentazione poteva fare qualcosa per mitigare il problema alla pelle.
Oltre ad essere antiestetica la psoriasi le causava molto prurito e fastidio.
Oltre alla Psoriasi da un pò di tempo aveva dei problemi di digestione, si sentiva lo stomaco pesante e a causa di questo non riusciva a riposare correttamente.
Tutto questo influiva ulteriormente sullo stress quotidiano e sembrava che avesse imboccato una via senza ritorno. Non poteva lasciare il suo lavoro e i sintomi da stress aumentavano.
G. riteneva di mangiare sano, perciò non riusciva a spiegarsi il motivo di tale gonfiore, inoltre era anche curiosa di scoprire se il cibo poteva veramente essere collegato alla sua psoriasi.
Mentre mi parlava avevo già iniziato a farmi delle idee in proposito, ma aspettavo di completare la visita per avere a disposizione tutti i dati su cui poi poter ragionare e agire.
Dal questionario alimentare risultava effettivamente che G. mangiava sano come diceva, ma per il suo metabolismo proteico c’erano troppi carboidrati e per la sua psoriasi troppi pochi omega, come sospettavo.
Le persone con metabolismo proteico hanno una sensibilità maggiore a certi alimenti che causano un disequilibrio se assunti. Nonostante la qualità dei carboidrati fosse buona essi avevano un effetto negativo sia sull’intestino che sul metabolismo.
E’ tipico infatti che le persone proteiche siano propense a mangiare carboidrati per la natura del loro metabolismo. Questo compromettere il corretto funzionamento dell’intestino e del metabolismo stesso. Inoltre molto spesso quando c’è un problema a livello cutaneo c’è un insufficiente apporto di grassi bilanciati.
Dai dati raccolti ho deciso quindi di cambiare l’alimentazione aggiungendo più pesce, olive, e grassi vegetali. Ho deciso di ridurre i carboidrati e visto che c’era anche una componente di stress le ho suggerito dei pasti di sole verdure e grassi vegetali. Come vitamine le ho consigliato glutammina, magnesio, vitamina C, un multivitaminico, dei probiotici e il kefir.
Sono stata onesta e schietta con la paziente perché sapevo che la fase di riparazione avrebbe senza dubbio riacutizzato la sua psoriasi.
I problemi alla pelle, essendo evidenti, solitamente destano molta più preoccupazione nei pazienti perché si ritrovano in alcune fasi del percorso con un netto peggioramento.
Mi sono assicurata che G. comprendesse le esatte fasi di riparazione del sul metabolismo a cui sarebbe andata incontro. Esse potevano essere leggere o acute ma senza dubbio doveva sapere che in una di queste fasi il peggioramento sarebbe arrivato.
Se non l’avessi avvisata di questo l’avrei sicuramente persa.
Le ho spiegato che la fase di riacutizzazione era dovuta allo stato infiammatorio a cui sarebbe entrato il suo corpo. Le ho mostrato che tale fase serviva per ripristinare i tessuti e non si doveva preoccupare della cosa, solo nel caso fosse stata troppo fastidiosa mi avrebbe dovuta avvisare così potevamo vedere assieme come modulare alimentazione e integrazione.
G. ha seguito il nuovo piano gradualmente, eliminando o riducendo i cibi un pò alla volta, ma questo non le ha impedito fin da subito di ottenere dei miglioramenti dal punto di vista della digestione e dell’intestino, che la spinsero maggiormente a continuare il percorso.
Puntualmente ci fu un accentuarsi della psoriasi ma non se ne curò più di tanto perchè sapeva che era una fase da far passare.
Dopo pochi mesi la psoriasi era quasi del tutto scomparsa, nonostante ci fossero elementi di stress.
Mi aveva comunicato che il suo medico era soddisfatto perché la terapia farmacologica attecchiva meglio sulla sua pelle da quando aveva iniziato il percorso nutrizionale.
Il risultato che si sentiva di aver raggiunto più di tutti è stato quello che ora riusciva a gestire meglio lo stress. Per lei è stata una conseguenza inaspettata ma ritrovandosi più in forze aveva maggiore energia per affrontare le situazioni quotidiane.
In pochi mesi era riuscita a ripristinare la corretta funzionalità intestinale e il relativo microbiota che le hanno dato un effetto anche a livello dei neurotrasmettitori, con miglioramento dell’umore e maggiore resistenza.
G. era molto felice per il risultato ottenuto e nei mesi seguenti mi aveva comunicato che aveva visto il nesso tra maggiore apporto di carboidrati, stress e comparsa della psoriasi, e che quindi sapeva che rientrando un po’ nei ranghi la cosa sarebbe scemata senza tanta pena. Era fantastico!
Finalmente dopo tanto tempo aveva compreso meglio come funzionasse il suo corpo, sapendo esattamente cosa fare e cosa non fare per mantenere in equilibrio il suo metabolismo, e questo l’aveva resa davvero felice.”
Dott.sa Francesca Marcon