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Poiché in un periodo come il presente abbiamo bisogno di quanta più fortuna riusciamo a trovare, cito un vecchio e molto interessante articolo pubblicato nel 2008, l’anno in cui è cominciata la crisi nel mondo, nel Rider’ s Digest.
Per secoli le persone hanno riconosciuto il potere del destino.
Alcuni pensano che la sorte, buona o cattiva, sia qualcosa che semplicemente accade senza che noi riusciamo a cambiarlo e altri che noi stessi formiamo il nostro destino.
Allo scopo di indagare scientificamente perché alcune persone sono costantemente fortunate mentre altre no, i ricercatori hanno messo degli annunci pubblicitari in riviste di larga tiratura per volontari di entrambe le categorie.
Hanno risposto 400 persone di tutti i ceti sociali.
Per un periodo di 10 anni, i ricercatori li hanno intervistati, hanno chiesto loro di scrivere diari, completare questionari e test di intelligenza e poi li hanno chiamati al laboratorio per condurre degli esperimenti.
Hanno così scoperto che le persone fortunate sono tali perché applicano alcuni principi base:

  • Colgono le opportunità quando accadono
  • Fanno previsioni su se stessi, il che li porta ad un’aspettativa positiva
  • Adottano un atteggiamento di rapida reazione che trasforma la cattiva sorte in buona (reagiscono come una molla quando viene compressa, ecc..)
Per esempio, gli sfortunati e i fortunati, guardarono in un giornale e poi fu loro chiesto di dire quante foto c’erano al suo interno.
In media, lo sfortunato spendeva 2 minuti per fare questo esercizio, e i fortunati solo alcuni secondi.
Nella seconda pagina del giornale, a caratteri cubitali, c’era il messaggio “Smetti di contare: ci sono 43 foto nel giornale”.
I vincitori hanno identificato questo messaggio, mentre gli sfortunati no.
Nel mezzo del giornale era scritto un messaggio che affermava: “Smetti di contare, dì a chi conduce l’esperimento che hai visto questo messaggio e che hai vinto 250 dollari”.
Ancora, gli sfortunati non l’hanno trovato.
I fortunati hanno osservato cosa c’era e non solo quello che stavano cercando.
I partecipanti fortunati hanno provato ad aggiungere varietà alle loro vite, hanno cercato di essere più ottimisti ed erano più felici e soddisfatti delle loro vite.

Ma noi possiamo cambiare la nostra sorte!

La buona notizia è che quando i ricercatori hanno descritto le tecniche che avrebbero aiutato i partecipanti ad agire come se fossero fortunati, l’80% ha detto che era più felice e fortunato dopo appena un mese.
Una persona sfortunata ha detto che da quando ha corretto il comportamento la sfortuna è di fatto scomparsa.

La conclusione?

I pensieri e i comportamenti influenzano la buona e la cattiva sorte che mostriamo.
Gli obiettivi più elusivi –un modo effettivo per usare il potere della fortuna- è in realtà a disposizione di ognuno di noi.

Prendete in mano il vostro destino!

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Fonti

Questo articolo ha un commento

  1. franco

    Qui si parla della fortuna come una questione di intelligenza, una capacità di saper leggere tra le righe, infatti, anche questo, diventa un’opportunità – tipo che l’emozione non si sa nemmeno come sia legata, si parla di ‘atteggiamento’, ma qui cadiamo nella solita formalità e psicologia .. usando con astuzia si veicola l’essere fortunati come un diventare piu intelligenti.

    Per me la fortuna è invece una predisposizione (una posizione che dispone), una qualità che pone l’uomo IL centro prima che AL centro [l’articolo indica un soggetto, le preposizioni un oggetto, dal vostro modo di scrivere di questo articolo già vedo cosè per voi la fortuna)

    Invece qui si parla dell’uomo, ancora una volta, come di un essere con delle capacità, io, invece, parlo di amare l’uomo nella sua estrema s-fortuna, la vostra “fortuna” infatti ha lo scopo e la capacità di sottrarre da chi è sfortunato.

    Tutto dipende dalla vostra funzione, infatti, anche se gli eventi si realizzano non è affatto detto che poi si è felici, la coincidenza tra desiderio ed evento può essere una costante nelle persone intelligenti, ma io parlo di coscienza come qualità dell’esperienza tra le persone, non come ego.

    Fortuna vitrea est
    (La fortuna è come il vetro, così come può splendere, così può frangersi)

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