Il digiuno, praticato da millenni in molteplici culture per ragioni religiose e spirituali, sta emergendo nella scienza moderna come uno strumento potente per la promozione della salute e la prevenzione delle malattie. I diversi approcci di questo tipo, come digiuno intermittente e Fast Mimicking Diet (dieta mima digiuno) rappresentano un approcci moderni che non solo modificano la nostra relazione con il cibo ma influiscono anche positivamente su diversi aspetti del benessere fisico e mentale.

Effetti del Digiuno Intermittente su Salute e Invecchiamento

Una revisione nel “New England Journal of Medicine” ha esaminato gli effetti del digiuno intermittente su vari indicatori di salute e invecchiamento. Il digiuno intermittente è un approccio che prevede l’introduzione di cibo solo in una determinata fascia oraria: ad esempio, dopo la cena, il pasto successivo è il pranzo del giorno dopo, lasciando passare circa 16 ore.

Secondo gli autori, il digiuno intermittente e la riduzione cronica delle calorie hanno effetti positivi sulla salute: inducono adattamenti cellulari che migliorano la regolazione del glucosio, aumentano la resistenza allo stress e riducono l’infiammazione. Inoltre attivano meccanismi autoalimentativi e migliorano la risposta neuroendocrina, contribuendo alla prevenzione di malattie croniche come obesità, diabete e malattie cardiovascolari.

Nello specifico, vengono indotte risposte cellulari adattative che migliorano le funzioni organiche e aumentano la resistenza a molteplici stress, includendo quelli metabolici, ossidativi e traumatici. I meccanismi coinvolti includono la promozione della biogenesi mitocondriale, l’autofagia, e la modulazione dei percorsi di segnalazione cellulare attraverso molecole come i chetoni.

Tuttavia, digiuno intermittente e riduzione cronica delle calorie non sono facili da eseguire da tutti e possono anche avere effetti negativi sul funzionamento del corpo, causando una perdita di peso significativa e perdita di massa muscolare e altri tessuti (ossa, pelle, organi).

Dieta che Simula il Digiuno e Salute Metabolica

Parallelamente, uno studio clinico pubblicato su Nature Communications ha analizzato gli effetti della Fast Mimicking Diet, una dieta che simula il digiuno, su salute metabolica e marcatori biologici legati all’età. I risultati ottenuti sono stati sorprendenti: tre cicli di questa dieta hanno ridotto significativamente la resistenza all’insulina e migliorato marcatori di invecchiamento, riducendo l’età biologica dei soggetti partecipanti di 2,5 anni. Inoltre risultavano migliorate anche la funzione del sistema immunitario, aumentando il rapporto linfociti/mielociti, l’insulino-resistenza e vi era una diminuzione del grasso epatico.

La dieta mimadigiuno (Fast Mimicking Diet) è una dieta che produce risultati simili al digiuno completo, senza i suoi effetti negativi. Prevede la riduzione dell’apporto calorico e proteico per alcuni giorni, consentendo l’assunzione di alcuni alimenti (verdure, olio d’oliva, piccole quantità di frutta secca).

Viene normalmente eseguita in cicli di 3-5 giorni, una volta al mese per 3 mesi. Nel resto del mese la persona segue la sua normale dieta. La durata e la composizione della dieta, attivano i meccanismi di autoalimentazione, rinnovamento cellulare, riduzione del numero di cellule di invecchiamento e cellule disfunzionali che de-regolano il sistema immunitario, senza però causare la perdita di tessuto funzionale.

Questa dieta viene usata nei pazienti autoimmuni, per risolvere l’insulino-resistenza, per ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia nei pazienti oncologici, per migliorare l’infiammazione cronica e quella legata al fegato grasso. Si tratta inoltre di un intervento più fattibile che abbassa i fattori di rischio di malattia e l’età biologica.

Conclusioni e Prospettive Future

Entrambi gli studi rafforzano l’idea che il digiuno, sia nella forma di dieta mimadigiuno sia come digiuno intermittente, possa essere un potente alleato nella promozione della salute e nella prevenzione delle malattie legate all’invecchiamento. Sebbene ulteriori ricerche siano necessarie per comprendere pienamente i meccanismi biologici sottostanti e per standardizzare i protocolli di digiuno, l’evidenza attuale suggerisce un ritorno alle pratiche antiche, questa volta supportate dalla scienza moderna, per migliorare la qualità della vita in un’era di crescenti malattie croniche.