Il microbiota: il “regista nascosto” del metabolismo

Il crescente tasso di obesità registrato negli ultimi decenni è principalmente attribuibile a uno stile
di vita sedentario e al consumo di alimenti ad elevato contenuto calorico. Tuttavia, basarsi
esclusivamente su una dieta ipocalorica e sull’attività fisica si rivela spesso difficile da sostenere nel
lungo periodo.


Quando si parla di perdita di peso, non sempre si considera l’intestino come uno dei principali
protagonisti. Studi recenti, però, sottolineano sempre di più l’importanza del microbiota intestinale
— l’insieme dei microrganismi che popolano il nostro apparato digerente — nel regolare il
metabolismo, il peso corporeo e la salute generale.


La funzione del microbiota nella gestione del peso

Il microbiota intestinale gioca un ruolo chiave nel controllo del metabolismo e del peso corporeo,
modulando l’assorbimento delle calorie e producendo o regolando composti che agiscono sulle vie
metaboliche, come gli acidi grassi a catena corta (SCFA), in particolare il propionato.


Un aumento nella produzione di SCFA può aiutare a prevenire l’incremento di peso e a modulare
l’appetito negli adulti in sovrappeso, suggerendo che stimolare la sintesi di questi composti
potrebbe rappresentare una strategia efficace nella prevenzione dell’obesità.


Anche gli acidi biliari, importanti regolatori del metabolismo, sembrano influenzare i cambiamenti
nel dispendio energetico osservati negli individui obesi.


Lo studio


Un recente studio conferma che l’integrazione di prebiotici e probiotici, inseriti in una dieta
ipocalorica, può amplificare i benefici della dieta stessa.

Nella ricerca, 110 persone obese hanno seguito una dieta controllata e sono state suddivise in due
gruppi:

  • Gruppo di controllo: ha seguito solo la dieta.
  • Gruppo con integrazione: ha assunto anche compresse simbiotiche (prebiotici + probiotici) due volte al giorno.

Dopo tre mesi, entrambi i gruppi hanno registrato miglioramenti nel peso, nell’indice di massa
corporea (BMI), nella circonferenza vita e nei livelli di glicemia a digiuno, insieme a una riduzione
dell’indice HOMA-IR, indicatore della resistenza insulinica.


Inoltre, il gruppo che ha assunto i simbiotici ha mostrato un aumento significativo dei livelli di
vitamina B12 e vitamina D, micronutrienti spesso carenti nei pazienti che seguono diete
ipocaloriche. Il miglioramento dell’indice HOMA-IR è risultato più marcato rispetto al gruppo di
controllo, evidenziando un controllo metabolico superiore.


Perché i simbiotici sono efficaci?

I probiotici sono microrganismi “benefici” che contribuiscono al riequilibrio del microbiota
intestinale, mentre i prebiotici rappresentano il nutrimento necessario per il loro sviluppo.
L’associazione di entrambi favorisce un’ottimizzazione dell’assorbimento dei nutrienti, regola la
sazietà, riduce l’infiammazione e migliora la risposta insulinica dell’organismo.

Conclusioni

I dati suggeriscono che integrare la dieta con simbiotici non solo aiuta nella perdita di peso, ma
apporta anche benefici importanti per la salute metabolica e lo stato nutrizionale, migliorando
parametri cruciali nella prevenzione di patologie a lungo termine.
In definitiva, prendersi cura del proprio microbiota è fondamentale tanto quanto seguire una dieta
equilibrata.


Bibliografia

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