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Recentemente, uno studio pubblicato su Current Opinion in Endocrinology & Diabetes and Obesity ha valutato in maniera approfondita tutte le evidenze disponibili riguardo il ruolo dei livelli di colesterolo nel sangue come indicatore del rischio cardiovascolare. In questo articolo, esploreremo i principali risultati della revisione e cosa significano per chi segue una dieta a basso contenuto di carboidrati.


Obiettivo della Revisione

I carboidrati comprendono alimenti che contengono zuccheri o che, una volta digeriti, si trasformano rapidamente in zuccheri. Tra questi troviamo:

  • Pane
  • Dolci
  • Pasta
  • Patate
  • Riso

È interessante notare che, a livello globale, circa il 70% delle calorie proviene proprio dai carboidrati.

Numerosi studi hanno evidenziato che una dieta povera di carboidrati è efficace non solo nella gestione del peso e del diabete mellito di tipo 2, ma anche nell’affrontare malattie infiammatorie croniche. Tuttavia, è emersa una certa preoccupazione: ridurre l’apporto di carboidrati potrebbe comportare un aumento del colesterolo LDL, spesso definito “colesterolo cattivo”, e quindi un maggiore rischio di malattie cardiovascolari.

I ricercatori hanno quindi analizzato:

  • L’importanza delle LDL come fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.
  • Gli effetti di una dieta a basso contenuto di carboidrati su altri parametri di rischio.
  • La reale utilità della terapia con statine in soggetti con LDL elevate che seguono una dieta povera di carboidrati.

Cosa Dicono gli Studi Recenti

Numerosi studi clinici a lungo termine hanno confermato che una riduzione dei carboidrati nella dieta è sia sicura che efficace. In particolare, è stato osservato che:

  • Miglioramento dei fattori di rischio cardiovascolare: La dieta a basso contenuto di carboidrati aiuta a regolare i livelli di glucosio, ridurre la pressione arteriosa e migliorare il profilo lipidico, soprattutto aumentando il colesterolo HDL (quello definito “buono”) e riducendo i trigliceridi.
  • LDL e rischio cardiovascolare: Le ricerche più recenti indicano che le LDL, da sole, non è sono un indicatore affidabile per prevedere il rischio cardiovascolare. In altre parole, un aumento delle LDL in chi segue una dieta a basso contenuto di carboidrati non equivale automaticamente a un rischio maggiore di eventi cardiovascolari.

Conclusioni

I dati scientifici attuali suggeriscono che la dieta a basso contenuto di carboidrati può migliorare significativamente importanti fattori di rischio cardiovascolare, quali:

  • Livelli elevati di glucosio nel sangue
  • Ipertensione
  • Trigliceridi
  • Colesterolo HDL (buono)

La revisione della letteratura evidenzia che, nei soggetti che seguono una dieta a basso contenuto di carboidrati e che mostrano LDL elevate, la terapia farmacologica con statine non è necessaria se si riesce a mantenere un basso rapporto trigliceridi/HDL (idealmente TG/HDL < 1.5). Questo indica che è fondamentale valutare l’intero profilo metabolico e non concentrarsi esclusivamente sui valori delle LDL.

In conclusione, per coloro che adottano una dieta povera di carboidrati, i miglioramenti complessivi nei parametri di rischio cardiovascolare possono compensare l’eventuale aumento di LDL, rendendo superflua l’introduzione di una terapia farmacologica preventiva.


Riferimenti

Diamond, David M.a; Bikman, Benjamin T.b; Mason, Paulc. Statin therapy is not warranted for a person with high LDL-cholesterol on a low-carbohydrate diet. Current Opinion in Endocrinology & Diabetes and Obesity, 29(5): 497-511, Ottobre 2022.