LONGEVITÀ
Il termine longevità, dal latino longaevĭtas –atis, definisce la capacità fisiologica di un organismo appartenente a una certa specie di sopravvivere per un determinato periodo di tempo, oltre il limite medio.
La longevità è un sistema complesso in cui genetica, ambiente e comportamenti concorrono a determinare la possibilità di raggiungere i cento anni o più.
INVECCHIAMENTO
L’invecchiamento è un fenomeno continuo che inizia quando un organismo, raggiunta la maturità, va incontro a un progressivo deterioramento delle proprie capacità; è inoltre un fenomeno durante il quale diversi tessuti e organi dello stesso individuo subiscono modificazioni a ritmi e intensità variabili.
L’invecchiamento è, pertanto, l’effetto di accumulo di cambiamenti che provocano disfunzioni di vari tessuti, la compromissione delle funzioni biologiche e dei sistemi di riparazione del corpo.
Le difficoltà di generalizzare la definizione di invecchiamento sono legate a due motivi:
- la mancanza di biomarcatori, ossia di parametri biologici che siano universalmente e indipendentemente associati all’età;
- l’eterogeneità, ossia il diverso tipo d’invecchiamento cui vanno incontro individui di una stessa specie.
L’eterogeneità del fenomeno è, probabilmente, dovuta in parte a diversità genetiche dei singoli individui e in parte a variazioni nello stile di vita e all’esposizione a fattori di rischio nel corso della vita. Sappiamo, infatti, che l’età anagrafica e l’età fisiologica, intesa come capacità funzionale, non sempre coincidono.
L’età biologica riflette lo stato metabolico, biologico e fisiologico dell’organismo.
L’età cronologica si riferisce al tempo in cui un individuo è effettivamente esistito.
COSA SI INTENDE PER SENESCENZA?
Il termine senescenza deriva dal latino senescĕre e significa «invecchiare». Si tratta di un processo biologico, comune a tutti gli organismi pluricellulari, animali e vegetali, caratterizzato da un lento e progressivo decadimento, anatomico e funzionale, dell’organismo, che segue all’età matura.
La senescenza è un meccanismo adattativo che si verifica per tutta la vita a partire dall’embriogenesi al fine di evitare mutazioni cancerose. L’invecchiamento biologico o cellulare, ovvero la senescenza, si riferisce all’arresto del ciclo cellulare dovuto all’esaurimento del potenziale proliferativo o all’esposizione delle cellule a vari fattori di stress.
L’accumulo di cellule senescenti è associato ad un aumento del rischio di patologie legate all’invecchiamento; pertanto, l’invecchiamento è un processo multifattoriale, risultato di una progressiva riduzione della capacità dell’organismo di riparare i danni subiti.
La senescenza cellulare può portare ad una serie di effetti, tra i quali:
- l’infiammazione cronica
- lo stress ossidativo
- gli squilibri metabolici
- le disfunzioni mitocondriali
- l’accorciamento dei telomeri dei cromosomi
- le alterazioni epigenetiche
L’infiammazione cronica di basso grado influisce sulla salute ed è associata all’invecchiamento e alle malattie legate all’età.
Uno dei fattori scatenanti per questo processo è lo squilibrio della flora intestinale
IL RUOLO DELLA FLORA INTESTINALE NELL’INVECCHIAMENTO
I cambiamenti nella composizione della flora intestinale e l’esposizione ai relativi metaboliti prodotti dai batteri hanno un effetto sul sistema immunitario dell’ospite.
I probiotici possono aumentare la diversità del microbiota intestinale, proteggere la barriera intestinale e regolare l’immunità intestinale, riducendo così l’infiammazione. Pertanto, l’uso di probiotici è una strategia promettente per l’immunomodulazione benefica e la protezione della barriera intestinale attraverso il microbiota intestinale.
A causa del suo impatto sul metabolismo umano e sull’immunologia, il microbioma intestinale è stato proposto come possibile determinante dell’invecchiamento sano.
In effetti, la conservazione dell’omeostasi, cioè dell’equilibrio dei microbi ospiti può contrastare l’infiammazione, la permeabilità intestinale e il declino della salute ossea e cognitiva.
MICROBIOMA E LONGEVITÀ
Con l’obiettivo di approfondire le conoscenze sulla relazione tra il microbiota intestinale e un ospite longevo, già nel 2016 E. Biagi e colleghi hanno fornito per la prima volta l’analisi filogenetica del microbiota di super-centenari, con un’età compresa tra i 105 e i 109 anni, rispetto ad adulti, anziani e centenari,Gli studiosi hanno evidenziato la presenza di un microbiota di batteri simbiotici per lo più appartenenti alle famiglie dominanti Ruminococcaceae, Lachnospiraceae e Bacteroidaceae, che diminuiva quantitativamente con l’età.
Il microbioma associato all’invecchiamento è caratterizzato da un crescente contributo di specie sottodominanti, nonché da un riarrangiamento nella loro rete di interazioni.
Queste caratteristiche si mantengono nella longevità e nell’estrema longevità, tuttavia sono emerse delle peculiarità, soprattutto nei supercentenari. L’ecosistema microbico presente nelle persone estremamente anziane, che ospita anche batteri opportunisti e alloctoni, si arricchisce di Akkermansia , Bifidobacterium e Christensenellaceae.
Non è possibile sapere se queste caratteristiche associate alla salute fossero già presenti in giovane età in questi individui eccezionali e se siano in qualche modo correlate allo stile di vita passato, a causa della natura trasversale dello studio.
Solo studi longitudinali, che sarebbero molto difficili da applicare al campo della longevità umana, potrebbero spiegare se questi batteri intestinali vengano sempre persi durante l’invecchiamento e riacquistati dai soggetti che riescono a vivere più a lungo o se vengano mantenuti durante l’invecchiamento e solo da soggetti longevi.
Tuttavia, si è tentati di ipotizzare che questi particolari taxa batterici possano essere coinvolti nell’instaurarsi di una nuova omeostasi con l’ospite che invecchia, contribuendo così a raggiungere i limiti estremi della vita umana.
Lo studio dei limiti della durata della vita umana può consentire una migliore comprensione di come l’essere umano possa sfuggire, ritardare o sopravvivere alle più frequenti cause di morbilità legate all’età, peculiarità dimostrata dagli individui longevi.
BIBLIOGRAFIA
- Microbiota intestinale ed estrema longevità
Elena Biagi 1, Claudio Francesco 2, Simone Rampelli 3, Marco Severgnini 4, Rita Ostan 5, Silvia Turroni 3, Clarissa Consolandi 4, Sara Quercia 3, Maria Scurti 5, Daniele Monti 6, Miria Capri 5, Patrizia Brigidi 3, Marco Candele 7 Copyright © 2016 Elsevier Ltd.
- Meccanismi mediati dal microbioma intestinale nelle malattie legate all’invecchiamento: i probiotici sono pronti per la prima serata?
Jing Ren 1 2, Humin Li 1, Guixing Zeng 1, Boxian Pang 1 2, Qihong Wang 1, Junping Wei 1 Copyright © 2023 Ren, Li, Zeng, Pang, Wang e Wei.
- https://www.treccani.it/enciclopedia/longevita_%28Universo-del-Corpo%29/
- McHugh D, Gil J. J Cell Biol. 2018
- Dell’Orco RT, Mertens JG, Kruse PF Jr. Exp Cell Res. 1973
- Roberts TW, Smith JR. Cell Biol Int Rep. 1980
- Harley CB, Futcher AB, Greider CW. Nature. 1990
- Childs B. et al., 2015
- McHugh D, Gil J. 201
- Newgard CB, Sharpless NE. The Journal of Clinical Investigation. 2013