A cura del Dottor Giovanni Rudello
Il diabete mellito e l’osteoporosi sono tra le principali cause di morbilità e mortalità, con un impatto
significativo sulla salute e sul sistema sanitario ed economico. Diversi studi, in particolare sul
diabete di tipo 2 (T2D), suggeriscono una frequente associazione tra queste due condizioni. Le
persone con T2D mostrano un rischio maggiore di fratture. Come per altre complicanze legate al
diabete, l’aumento dei prodotti finali della glicazione avanzata (AGEs) e lo stress ossidativo sono
considerati i principali meccanismi responsabili della fragilità ossea.
Diabete di tipo 1 e salute ossea: il ruolo degli AGEs
Il diabete di tipo 1 (T1D) non si limita alla gestione della sola glicemia, ma può avere un impatto
significativo sulla salute delle ossa. Sebbene il legame tra AGEs e fratture sia ben documentato
negli studi sul diabete di tipo 2 (T2D), i dati relativi al diabete di tipo 1 (T1D) sono più limitati.
Tuttavia, studi recenti evidenziano come livelli elevati di prodotti finali della glicazione avanzata
(AGEs) siano correlati a una minore densità minerale ossea (BMD) nei pazienti diabetici.
Cosa sono gli AGEs?
Gli AGEs (Advanced Glycation End-products) sono prodotti della glicazione non enzimatica di
macromolecole. Si formano quando gli zuccheri in eccesso si legano a proteine, lipidi e acidi
nucleici in modo non enzimatico. Questo processo è accelerato dall’iperglicemia,
dall’invecchiamento e da stati infiammatori cronici, portando all’accumulo di AGEs nelle proteine,
come quelle che costituiscono il collagene osseo.
AGEs e fragilità ossea
Nonostante nei pazienti con diabete di tipo 1 la densità minerale ossea (BMD) sia solo lievemente
ridotta, il rischio di fratture è significativamente più alto. Gli AGEs potrebbero spiegare questa
discrepanza attraverso diversi meccanismi:
– Alterazione del collagene osseo: gli AGEs compromettono la qualità del collagene, una
proteina essenziale per la resistenza e l’elasticità delle ossa. Un collagene danneggiato rende
il tessuto osseo più fragile e suscettibile alle fratture.
– Effetti sul turnover osseo: l’accumulo di AGEs può interferire con il normale equilibrio tra
formazione e riassorbimento osseo, favorendo una progressiva fragilità dello scheletro.
– Conseguenze meccaniche: studi preclinici indicano che ossa con elevati livelli di AGEs
hanno una minore capacità di resistere alle sollecitazioni, aumentando il rischio di fratture
anche in presenza di una densità ossea relativamente conservata.
Le evidenze cliniche suggeriscono che il rischio di frattura, in particolare a livello dell’anca, è
notevolmente aumentato nei pazienti con diabete di tipo 1. Anche se la perdita di densità ossea è
modesta, l’alterazione della qualità del tessuto osseo legata agli AGEs potrebbe spiegare la
maggiore fragilità ossea.

Prospettive future
Il legame tra AGEs e fragilità ossea nel diabete di tipo 1 è ancora oggetto di studio, con molte
evidenze provenienti da modelli animali o da ricerche sul diabete di tipo 2. Tuttavia, se futuri studi
confermeranno il ruolo causale degli AGEs nell’aumento del rischio di frattura, si potrebbero aprire
nuove prospettive per:
– Strategie preventive: sviluppare approcci nutrizionali e integratori mirati per ridurre
l’accumulo di AGEs e preservare la qualità ossea.
– Monitoraggio del rischio: l’uso di marker indiretti, come l’autofluorescenza cutanea,
potrebbe aiutare a valutare il carico di AGEs e a personalizzare le terapie nei pazienti
diabetici.
– Miglioramento della gestione clinica: integrare queste conoscenze nella pratica medica per
ridurre il rischio di fratture e migliorare la qualità della vita delle persone con diabete di tipo
1.
Conclusione
La relazione tra AGEs e salute ossea rappresenta un’area di ricerca promettente nel contesto del
diabete di tipo 1. Sebbene la riduzione della densità minerale ossea sia modesta, l’accumulo di
AGEs potrebbe compromettere la qualità del tessuto osseo, aumentando il rischio di fratture.
Ulteriori studi sono necessari per comprendere appieno questo meccanismo e sviluppare interventi
mirati. Nel frattempo, l’identificazione di marker di accumulo di AGEs potrebbe rappresentare
un’importante opportunità per la prevenzione e il trattamento delle complicanze ossee nei pazienti
diabetici.
Bibliografia
- Mishaela R. Rubin, Ruban Dhaliwal. Role of advanced glycation endproducts in
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Diabetes-Induced Bone Fragility and Implications on Fracture Risk Stratification.
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